Silvia Acocella Silvia Acocella insegna Letteratura italiana contemporanea presso la Federico II di Napoli. Ha vinto il Premio nazionale Sapegno per la sua tesi su Pirandello. Si è occupata del rapporto tra cinema e letteratura e, più in generale, tra arte e scienza, rintracciando gli effetti dell’illuminazione artificiale nell’immaginario modernista e i punti di contatto tra i cieli di carta e le teorie cosmologiche del Novecento. Ha recuperato canali inediti dell’editoria della clandestinità, portando allo scoperto l’influenza della seconda ondata dell’espressionismo tedesco nella narrativa resistenziale. Ha dedicato studi monografici a Pirandello, Carlo Bernari, Ettore Cantoni e saggi critici a Tozzi, Svevo, Primo Levi, Tomasi di Lampedusa ed Erri De Luca. Nell’ambito ottocentesco, si è occupata della figura del prigioniero romantico e della scrittura in carcere di Silvio Pellico e Carlo Bini. Del passaggio tra Otto e Novecento, ha ricostruito le radici di Theodor Lipps nell’umorismo pirandelliano e l’influenza di Max Nordau e del concetto di degenerazione nella letteratura italiana della fin de siècle. Ha curato l’edizione dei racconti di Ettore Cantoni, Vita a rovescio (Salerno Editrice, 2002). Ha pubblicato i volumi: «La Settimana». Rinnovamento culturale e tendenze neoespressionistiche nell’Italia della Liberazione (Editori & Associati, 1999); Controluce. Effetti dell’illuminazione artificiale in Pirandello (Liguori, 2006). Effetto Nordau. Figure della degenerazione tra Ottocento e Novecento (Liguori, 2012). recensioni - Mario Barenghi, Poetici primati. Saggio su letteratura e evoluzione - Oblio, XI, 42-43 recensioni - Remo Bodei, La vita delle cose - Oblio, I, 2-3